Qualcuno l’ha definita l’isola verde della Toscana ed in effetti questa valle, pur vicina ad importanti centri storici come Lucca, Pisa, Firenze ed alla sfavillante e mondana Versilia, è rimasta chiusa in se stessa, vivendo una propria storia e costruendosi una spiccata identità che tutt’oggi conserva.
Le Alpi Apuane, che la dividono ad ovest dal mar Tirreno e gli Appennini ad Est, racchiudono la valle come in uno scrigno e neppure le storiche vie che la attraversavano, come la Clodia o la settecentesca Via Vandelli, che da Modena portava a Massa, attraversando arditamente le Apuane al Passo della Tambura, hanno contribuito a ridurre questo isolamento. Garfagnana: letteralmente Grande Foresta, così questa valle appariva ai suoi primi visitatori ed ancora oggi si rimane stupiti davanti all’estensione rigogliosa dei suoi boschi.
Impiantati dall’uomo, curati e coltivati quello di castagno fino ai 1000 metri di quota, selvaggi, intricati, infiniti quelli di faggio che si spingono in alto, oltre i 1700 metri e, anno dopo anno, cercano di riconquistare le cime nude delle montagne.
In questa immensa massa verde compaiono, quasi all’improvviso arroccati su una collina, adagiati sugli altopiani che degradano verso il fiume, a strapiombo su vertiginose pareti rocciose, i numerosi, piccoli centri abitati che caratterizzano la valle.
Tra le strette vie carraie, all’interno delle medievali mura difensive, il tempo scorre lento; i ritmi sono quelli di altri tempi, i giochi dei ragazzi gli stessi da secoli, le “botteghe” hanno un profumo antico.